3 Giri sul Montestella Km 12,77

 Un pò di storia per chi non conosce il Monte Stella, noto ai milanesi anche come La Montagnetta di San Siro è un rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8. È uno dei parchi della città lombarda. Si tratta di una collinetta artificiale formata inizialmente con l’accumulo di macerie provocate dai bombardamenti, effettuati dagli Alleati, durante la seconda guerra mondiale e con altro materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei bastioni, avvenuta dopo il 1945. Il progetto si deve all’architetto Piero Bottoni, che lo dedicò alla moglie Stella, da cui la collina prende il nome. La collina artificiale ha un’altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante. Nel progetto originario del 1946, avrebbe dovuto essere alta il doppio, ma venne limitata a causa di spinte laterali del terreno che potevano creare problemi ai vicini edifici di via Isernia, sul lato orientale. Si provvide prima all’allestimento di gradoni in cemento e successivamente all’accumulo dei detriti e della terra di riporto realizzando il Parco Monte Stella, con una superficie di 370.000 metri quadrati tra zone boschive, che impiegarono anni a crescere, e prati. Il parco è realizzato su gradoni a salire, collegati da una strada panoramica che, girando attorno al monte, ne raggiunge la cima da dove si ha un’ampia vista della città e del suo hinterland. (Tratto da Wikipedia). Adiacente alla collinetta troviamo il Campo di Atletica XXV Aprile, che ha visto nascere molti campioni della nostra atletica. Tornando all’allenamento di oggi, sono previsti tre giri di 4,25 Km per un totale di 12,77 Km, si parte tranquilli con gli amici dell’Ondaverde, per il primo giro di riscaldamento, la mattinata è fredda, il termometro segna 2°, ci vuole qualche km per cominciare a scaldarsi. Ci sono molti podisti che corrono tra i vialetti sterrati con continui su e giù, che stimolano l’andatura. Al secondo giro si aumenta l’andatura e i più veloci cominciano a staccarsi, giro basso a buon ritmo, poi comincia la lunga salita che porta quasi in cima alla montagnetta, il ritmo cala, le gambe si induriscono, ma si tiene duro fino allo scollinamento, tratto in piano, poi ancora breve salita, poi lungo discesone fino al punto di partenza. A metà del terzo giro la fatica comincia a farsi sentire, al salitone rallento sensibilmente, raggiungo a fatica la cima, per poi lasciarmi andare a buon ritmo per l’ultima parte del percorso. Le salite mi sono sempre state ostiche, ma bisogna ammette che ogni tanto ci vogliono, sopratutto nel periodo invernale, e in preparazione delle campestri in quanto aiutano ad abituarsi a cambi di ritmo e a correre in condizioni difficili. Stranamente alla fine non sono particolarmente provato, proprio un bell’allenamento sicuramente da ripetere, per noi dalle piatte pianure.